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Consorzio Ovest Solidale

F.A.Q.


Come possono aiutarmi i Servizi Sociali?

Il Servizio Sociale eroga servizi di assistenza personale, offre tutela alle persone incapaci o a minori che vivono fuori dall’ambito familiare e può erogare contributi economici a cittadini dei comuni di Rivoli, Grugliasco, Collegno, Villarbasse e Rosta con Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) inferiore a 6mila euro. Inoltre in collaborazione con l’ASL territoriale eroga servizi socio-sanitari in favore delle persone con disabilità e/o non autosufficienti.

Il Servizio Sociale svolge anche funzione di orientamento verso servizi del territorio gestiti da altre istituzioni pubbliche e da Enti del Terzo Settore (volontariato e cooperative sociali)

Il Servizio Sociale, è punto di accesso ai propri servizi e di titolarità della presa in carico, ovvero, le persone che diventano beneficiarie dei servizi avranno come punto di riferimento un assistente sociale o un educatore professionale per la durata degli interventi con cui seguire l’andamento degli stessi.

Gli interventi dei servizi sociali sono tesi a sviluppare percorsi individuali e di famiglia per la prevenzione, la riduzione o l’eliminazione delle condizioni di disagio.

I servizi sono offerti ai cittadini dai comuni, o come nel nostro caso, da comuni consorziati, per garantire l’assistenza alle persone in difficoltà, bisognose di aiuto, minori, anziani, adulti in difficoltà, italiani o stranieri purché residenti nei comuni del consorzio ovest solidale.

Quali prestazioni garantiscono i Servizi Sociali?

I Livelli Essenziali di Prestazione Sociale (L.E.P.S.) rispondono alla legge n. 328 del 2000 e costituiscono “il livello essenziale delle prestazioni sociali erogabili sotto forma di beni e servizi”, sono garantiti su tutto il territorio nazionale e sono identificati dalla normativa in:

  1. a) misure di contrasto della povertà e di sostegno al reddito e servizi di accompagnamento, con particolare riferimento alle persone senza fissa dimora;
  2. b) misure economiche per favorire la vita autonoma e la permanenza a domicilio di persone totalmente dipendenti o incapaci di compiere gli atti propri della vita quotidiana;
  3. c) interventi di sostegno per i minori in situazioni di disagio tramite il sostegno al nucleo familiare di origine e l’inserimento presso famiglie, persone e strutture comunitarie di accoglienza di tipo familiare e per la promozione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza;
  4. d) misure per il sostegno delle responsabilità familiari;
  5. e) misure di sostegno alle donne in difficoltà;
  6. f) interventi per la piena integrazione delle persone disabili, nonché erogazione delle prestazioni di sostituzione temporanea delle famiglie;
  7. g) interventi per le persone anziane e disabili per favorire la permanenza a domicilio, per l’inserimento presso famiglie, persone e strutture comunitarie di accoglienza di tipo familiare, nonché per l’accoglienza e la socializzazione presso strutture residenziali e semiresidenziali per coloro che, in ragione della elevata fragilità personale o di limitazione dell’autonomia, non siano assistibili a domicilio;
  8. h) prestazioni integrate di tipo socio-educativo per contrastare dipendenze da droghe, alcol e farmaci, favorendo interventi di natura preventiva, di recupero e reinserimento sociale;
  9. i) informazione e consulenza alle persone e alle famiglie per favorire la fruizione dei servizi e per promuovere iniziative di auto-aiuto.
Cosa succede durante il primo colloquio con gli operatori sociali?

Durante il colloquio l’operatore (educatore o assistente sociale) raccoglie una serie di informazioni essenziali per definire il percorso adeguato e fornisce le informazioni necessarie per attivare i servizi e/o gli eventuali sussidi ai quali il cittadino ha diritto. È un momento di conoscenza reciproca nel quale i dati emersi sono protetti dal segreto professionale e dalle normative sulla privacy.

Cos’è la certificazione ISEE, a chi posso rivolgermi?

ISEE significa “indicatore della situazione economica equivalente” e comprende tutti i componenti della famiglia. La certificazione ISEE è necessaria per tutte le richieste di prestazioni sociali agevolate, servizi sociali assistenziali e di pubblica utilità, legati al reddito. Viene certificato gratuitamente presso gli uffici provinciali INPS (a cui il cittadino può chiedere l’attestazione anche per via telematica) e può essere richiesto presso CAAF e Patronati.

Sono una donna che vive un momento di tensione in famiglia o sul lavoro, che subisce maltrattamenti e violenze, cosa posso fare?

Chiama subito il numero antiviolenza 1522 gratuito e attivo 24 ore su 24, oppure scarica la APP 1522 per chattare privatamente con un’operatrice.

Il 1522 è un numero di pubblica utilità completamente dedicato alle donne vittime di violenza e stalking. Istituito dal Dipartimento Pari Opportunità (Presidenza del Consiglio dei Ministri), consente chiamate gratuite da telefono fisso e cellulare, è attivo 24 ore su 24 per 365 giorni all’anno. Offre un servizio multilingue di orientamento ai Centri pubblici e privati presenti sul territorio ai quali ci si può rivolgere con la garanzia del più assoluto anonimato.

Se subisci violenza o maltrattamenti, non esitare chiedi aiuto!

Sono una mamma disoccupata, ho diritto all'assegno di maternità?

L'importo massimo dell'assegno ottenibile nel 2022, e che viene erogato in un'unica soluzione, in egual modo in ogni Comune, è di 1.773,65 euro, per ottenerlo è necessaria una dichiarazione ISEE in cui risulti un reddito non superiore a 17.747,58 euro. Tutte le mamme in possesso dei requisiti, potranno farne richiesta direttamente presso gli uffici del proprio Comune di residenza, entro sei mesi dal parto.

Come si fa domanda di invalidità civile?

La domanda per il riconoscimento dello stato di invalidità civile, cecità civile, sordità, disabilità e handicap può essere presentata, dopo aver ottenuto il certificato dal proprio medico di base, direttamente online sul sito INPS oppure tramite il patronato o un'associazione di categoria dei disabili.

Possono presentare domanda di riconoscimento dell’invalidità civile i cittadini italiani, gli stranieri legalmente soggiornanti in Italia e iscritti all’anagrafe e i cittadini stranieri extracomunitari legalmente soggiornanti in Italia titolari del requisito del permesso di soggiorno di almeno un anno.

Il processo di riconoscimento dell'invalidità civile si compone di una fase sanitaria e di una fase amministrativa. La prima serve per accertare il grado di invalidità civile, cecità civile, sordità, disabilità e handicap in base alle minorazioni del soggetto richiedente. La seconda alla concessione dei benefici che la legge riserva ai cittadini, in base allo stato invalidante riconosciuto.

Quando una persona è considerata non autosufficiente?

Una persona è considerata non autosufficiente quando non è in grado in modo permanente di svolgere autonomamente le funzioni essenziali della vita quotidiana. Necessita di aiuto per eseguire tutte o alcune attività essenziali (deambulare, lavarsi, vestirsi, alimentarsi).

Cosa posso fare e quali sono i servizi per un anziano non completamente autosufficiente?

Le persone anziane e/o i loro familiari possono contattare gli sportelli del Consorzio Ovest Solidale per uno o più colloqui conoscitivi e concordare insieme un progetto di risposta al bisogno. I servizi per un anziano non completamente autosufficiente sono diversi e vanno dall’assistenza domiciliare alle strutture residenziali. Occorre ricordare che l’attivazione dei servizi avvengono previa valutazione economica, sociale e sanitaria del nucleo familiare interessato.

In che cosa consiste l'assistenza domiciliare?

L'assistenza domiciliare è effettuata da OSS (Operatore Socio Sanitario) professionisti che svolgono attività di cura e accudimento di anziani, malati e disabili con differenti livelli di autonomia psicofisica. Operano a casa dell'assistito, svolgendo i compiti concordati secondo le esigenze del caso e nei tempi definiti con la famiglia che richiede il servizio.

Come faccio a dimostrare di essere un caregiver?

Viene considerato “Caregiver” chi assiste una persona riconosciuta in condizione di handicap grave. Bisogna quindi essere in possesso della certificazione rilasciata dalla Commissione Legge 104 con il riconoscimento di handicap grave. Per ottenere la certificazione il primo passo consiste ne recarsi dal medico curante con la documentazione, relazioni mediche e/o cartelle cliniche, attestanti la patologia.

Spetterà al medico inserire i dati richiesti e allegare la certificazione sul portale internet INPS, l’interessato è invece tenuto entro i successivi 90 giorni a inviare (telematicamente, in autonomia oppure tramite patronato) all’Inps la relativa domanda di riconoscimento.

Se un famigliare percepisce l’indennità di accompagnamento, può chiedere anche l’assegno di cura?

I due contributi sono cumulabili, ma mentre l’indennità di accompagnamento è gestita dall’INPS, per l’assegno di cura la valutazione viene fatta dai servizi sociali e dall’ASL di competenza.